I sapori della memoria

Sapori della Memoria

Il percorso della conoscenza di un uomo è da sempre caratterizzato da esperienze dirette, a volte mediate od anche interposte; momenti vissuti in varie età ed in contesti diver­si. I profumi, le luci, le atmosfere, i sapori, l’impalpabile sen­sazione di un attimo, si se­dimentano nel nostro spirito. Irrefrenabili, con il tem­po, emergono i ricordi che una memo­ria attenta e liberatoria, ricompone come colori su una tavolozza. Atto creativo istintivo e divinatorio. Il segno, lo studio pittorico nel disegno dei grandi del Rinascimento, come vera creazione artistica, rappresenta un modello di bellezza e di apicità che esprime appieno questa ricerca di prodotti unici. Un percorso che conduce ad un evolversi della materia, sublima prodotti e sensazioni, approdando concretamente ai “Sapori della Memoria“.

Prosecco antico

Quando mi sono proposto di offrire ai miei clienti-amici la nuova linea Capolavoro, è emersa di getto la necessità di condividere al­cune emozioni, ricordi, profumi, immagini dei miei cinquantanni di vita e di totale immersione nel mondo del vino. Ecco la ricerca per recuperare concretamente la aromaticità del prosecco antico, dove la bianchetta, la garganega, la perèra di collina erano componen­ti essenziali in un uvaggio a base uva prosecco tondo. Aromaticità, fruttosità, un’identità e specificità forte e immediata che rendeva il prosecco, in tutti i suoi derivati, riconoscibile.

Rosso autoctono

Così pure per il Rosso Autoctono, l’aver selezionato uve antiche come il carmenèr, il malbeck, il raboso fatto passire in pianta, ha significato ripropor­re, senza l’uso del legno, un prodotto dove il frutto e il territorio emerge tumultuoso. La botte spinata nella caneva e i suoi profumi sono stati sicuramente la musa ispiratrice. In realtà i sapori della memoria, non sono altro che la proposta della mia memoria, e del piacere di ricordare, per fissare alcuni punti cardine della nostra storia e della storia del vino trevigiano.

Capolavoro Chef d’Oeuvre, Capo d’Opera

Da queste riflessioni, da queste memorie, nasce il progetto CA­POLAVORO®, un’idea covata e coltivata per anni, originatasi a seguito di attente osservazioni del territorio, degli uomini ivi inse­diatisi, dei prodotti da questo tratti e dalle opere, in senso lato, che l’uomo contadino e trasformatore ha saputo elargire a se stesso ed alla comunità di appartenenza. Appartenenza. Questo è il concetto di territorialità da cui l’idea ha preso via via corpo ed identità. Ed è proprio il senso di appartenenza, ad un territorio, ai suoi prodot­ti, alle sue genti, che ci ha spinto a creare, anzi a ri-creare questi sapori oramai andati perduti, o quasi, pressochè dimenticati, quei profumi dimostratisi patrimonio inscindibile ed indimenticabile della nostra crescita, quei colori che già nella loro immediatez­za rimandano al vero. Alla genuinità. Capolavoro Chef d’Oeuvre, Capo d’Opera.

In apparenza un punto di arrivo, in realtà un bellis­simo punto di partenza verso inaspettati ed irripetibili traguadi del gusto e della memoria

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